La
Scuola di Pace ha preso 30 mila euro pubblici in 3 anni
Si faccia un
esame di coscienza prima di chiedere il taglio delle spese militari
Alle
Frecce Tricolori solo un becero attacco
Son
rinati i pacifisti. Risvegliatisi nel pieno caldo sornione di file
luglio, hanno rispolverato i vessilli arcobaleno non per condannare,
ad esempio, i massacri in Siria (i nostri pacifisti insorgono solo
quando Israele si difende dai terroristi), ma per condannare niente
meno che le pacifiche (non pacifiste) Frecce Tricolori. L’orgoglio
dell’aeronautica militare e, mi si conceda, degli italiani. Una
“sparata” sgradevole e improntata al più maldestro becerume
ideologico. Il pretesto per attaccare così sconvenientemente la Pan
(Pattuglia acrobatica nazionale) è la presunta incoerenza di chi,
dopo aver esposto uno striscione di dubbio gusto nel palazzo comunale
con la scritta “Tagliamo le spese militari”, si accinge ad
ospitare nei propri cieli i piloti tricolori. Come se esporre uno
striscione al limite della sovversione istituzionale fosse un vanto
per l’Amministrazione comunale. Ma questa è un’altra storia. La
nostra Scuola di Pace se la prende con le spese militari e chiama i
cittadini ad insorgere contro lo spreco di soldi pubblici investiti
per le Forze Armate e chiedendo a gran voce più finanziamenti per la
spesa sociale. Il tutto condito dal richiamo ai sacrifici imposti ai
cittadini.
Tutto bene, conosciamo la natura ideologica di questi
signori. Nessuno conosce però i dati relativi al costo per la
collettività dei signori pacifisti della Scuola “Buccelletti”. I
quali si preoccupano dei sacrifici dei cittadini ma non provano alcun
imbarazzo a prelevargli altri soldi dalle tasche. Solo negli ultimi
tre anni, la Scuola di Pace è costata ai cittadini di Senigallia la
bellezza di 29.414,00
euro (determine 1268/2009, 1504/2010, 1348/2011).
Non male, per un periodo di sacrifici per tutti. Ed ogni volta che
hanno attinto dal bilancio comunale, questi signori non si sono mai
posti il problema né dei tagli alla spesa sociale né della cinghia
stretta degli italiani. Salvo ora gridare allo scandalo perché
arrivano le nostre Frecce Tricolori. Che non verranno scalfite
dall’attacco becero dei pacifisti (i “ragli dei somari non
arrivano al cielo”, è proprio il caso di dire). Ad essere scalfito
è solo il portafoglio dei cittadini. Che pagano questi signori per
dire spropositi.
Roberto Paradisi