L’Amministrazione
piange miseria, ma continua a sperperare denaro pubblico.
Intervengano gli eletti
Le
luminarie? Paghiamole noi consiglieri comunali con il gettone insieme
ad assessori e dirigenti
Ma come si fa a spegnere
le luminarie natalizie? Come si può, per poco più di una manciata
di euro (perché di questo si tratta), penalizzare la cittadinanza,
il commercio, lo spirito della ricorrenza più importante dell’anno?
Ma non è in imbarazzo il sindaco di Senigallia, negli stessi giorni
in cui liquida l’incredibile somma in acconto di 9.414,41 euro
all’avvocato Alessandro Lucchetti di Ancona per una sola causa
davanti al Tar pur avendo un ottimo avvocato interno al Comune
(delibera 860/2012)? Come si può restare in silenzio di fronte a
tale sperpero di denaro pubblico, con il solito studio legale di
Ancona (come se, peraltro, a Senigallia non ci fossero avvocati
preparati e che senza dubbio presenterebbero parcelle molto più
competitive) che viene letteralmente sommerso di euro pubblici?
E
come si può spiegare alla città che dovrà fare a meno delle
luminarie quando, per lo spostamento di un solo palco per la
manifestazione cucine di borgo (lo spostamento di un palco!) il
Comune ha speso 2.395,80 euro (delibera 811/2012)?
E nei
giorni in cui si piange miseria per i tagli e si negano ai cittadini
della Cesanella persino interventi tampone sul sistema delle acque
chiare non funzionante (persino a settembre molti residenti del
quartiere hanno subito pesantissimi allagamenti nelle abitazioni e
nei negozi) perché “non c’è più un euro”, come ha spiegato
il vice-sindaco in Commissione, stanziare la bellezza di 16.970
euro (allora gli euro ci sono!) allo studio Zelig di Enea
Discepoli per il progetto “Giocare con l’arte” (delibera
875/2012). Progetto sicuramente meritorio ma che rappresenta uno
sproposito se poi non si hanno i soldi per garantire ai cittadini la
sicurezza di non essere travolti dall’acqua nelle loro case.
E
allora di fronte a tanta demagogia e tanta spudoratezza, una proposta
la faccio io per le luminarie. Atteso che Mangialardi e compagnia i
soldi li spendono male e favorendo i soliti noti (almeno i
senigalliesi lo sappiano), tutti i consiglieri comunali rinuncino ai
prossimi cinque gettoni di presenza. Avremo 4.500 euro subito da
spendere per le luminarie. Facciano altrettanto gli assessori, il
sindaco e i dirigenti (pluripagati da noi) contribuendo a loro volta
con la stessa somma che arriverà dai consiglieri. Arriveremo ad
oltre 6 mila euro di contributi. Ai quali poi, visto l’esempio dato
dalla politica, dovranno aggiungersi i contributi dei privati.
Vediamo adesso se, oltre a sperperare il denaro pubblico, la
maggioranza avrà il coraggio di sottrarsi a questo “omaggio”
alla città.
Roberto Paradisi
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